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Hotel Red Lion PragaHotel Red Lion

Hotel Red Lion PragaHotel Red Lion Praga

Hotel Red Lion in uno storico edificio situato nel cuore di Praga, proprio sulla antica "Strada Reale" in prossimità dell‘ingresso principale al Castello di Praga e a pochi minuti da Ponte Carlo.

Le prime testimonianze scritte sull’edificio risalgono al 15° secolo. Del periodo gotico si sono conservate le cantine dove è situato il ristorante e l´enoteca. Il rinascimento è rappresentato dai soffitti con policromate travi a vista nel ristorante al pianoterra ed in alcune camere. Negli anni 1994-95 fu eseguita una impegnativa ricostruzione durante la quale furono fedelmente restaurati tutti gli elementi storici che sono stati sensibilmente integrati nell’arredamento di lusso dei tempi moderni. L'autenticità della storia viene sottolineata anche dai mobili originali d'epoca scelti con un approccio attento all'individualità delle singole stanze.
L'edificio dell'hotel in quanto soggetto a tutela culturale non dispone dell'ascensore. Tutte le camere sono accessibili soltanto dalle scale.

Free WI-FI

Come raggiungerci?

Contatti

Indirizzo:

Nerudova 41/236
Praga 1, 118 00
GPS: 50°5'18.150"N, 14°23'51.850"E

La reception si trova presso l' Golden Star Hotel, Nerudova 48, a circa 60 m

Tel: +420-257-532-867
Mobil: +420-602-386-001
E-mail: redlion@avehotels.cz

Come raggiungerci?

Transporti pubblici:

Metropolitana:
stazione Malostranska, line A
Tram: fermata Pohořelec,
n° 22, 23 (giù dalla collina)
Tram: fermata Malostranské náměstí,
n° 12, 15, 20, 22, 23, 97 (su per la collina)

In auto:

Casa del Vescovo

Via Nerudova fa parte della Via Reale e rappresenta la congiunzione principale tra Hradcany e il Quartiere Piccolo. Fino all‘anno 1711 è stata divisa quasi nel centro dalla Torre di Strahov che ci sorgeva già dal 13ºsecolo. Sebbene oggi sugli edifici locali dominino le facciate barocche, alcune case provengono dall’epoca medioevale. La pendenza della strada rappresenta da sempre il grande problema, che in passato veniva parzialmente risolto con le così dette krokve (travi trasversali). Furono chiamate con la parola tedesca Sparren e la strada quindi si chiamò dal 17º al 19º secolo Sparrengasse. Questa espressione distorta alla versione Sporengasse fu tradotta in ceco come Ostruhová. La via si chiamò così fino alla fine del 19º secolo da quando prese il nome dello scrittore Jan Neruda. Nello stesso periodo si considerava la costruzione del tram a cremagliera.

Il Castello di Praga

La sede dei re boemi e dei presidenti è indubbiamente la più importante località non solo di Praga ma anche di tutto il paese. I principi della dinastia dei Přemyslidi spostarono qua la loro sede alla fine del 9° secolo. Di essenziale importanza per lo sviluppo del Castello di Praga fu il regno di Carlo IV, che iniziò l´ampia costruzione e rimaneggiamento del castello in stile gotico. Questo periodo di fioritura del castello si concluse durante il regno di Vladislao Jagellone che fece nuovamente fortificare il castello e dotare di altre sale e saloni alla cui formazione di gran parte contribuì Benedikt Ried. Le sue più importanti opera sarebbero l’unica Sala di Vladislao – la più grandiosa sala del periodo tardo gotico dell´Europa centrale, come anche l’ala di Ludovico, costruita già in stile rinascimentale. Neanche l’incendio che nel 1541 danneggiò pesantemente gli edifici del castello, fermò lo sviluppo di questo centro del paese. Ne hanno preso cura i primi Asburgo sul trono ceco, in particolare Rodolfo II., il quale di Praga fece la sua sede reale, cambiò nettamente l’aspetto del castello con una serie di edifici e giardini di nuova costruzione. Dopo la Guerra dei Trent'anni Praga diventò per gli Asburgo solo una sede di importanza secondaria. Tornarono ad esprimere il loro interesse per il castello solo nella metà del 18 secolo, e purtroppo in modo piuttosto problematico: il rimaneggiamento del castello da loro avviato ha interferito notevolmente sul suo carattere antico. Sebbene questo cosiddetto rimaneggiamento teresiano diede al Castello l’aspetto attuale con un fronte compatto di palazzi che dominano il panorama praghese, avvenne però al costo dell’unificazione nello stile del classicismo. Con più premura agirono sul Castello gli architetti che si dedicarono alle sue modifiche dopo che diventò la sede del presidente dello stato di nuova costituzione. In particolare l’opera dell'architetto Josip Plecnik rimane come un modello di intervento sensibile, che allo stesso momento non rinuncia alle tecniche moderne. Queste procedure furono seguite dagli interventi iniziati dal primo presidente ceco Vaclav Havel. Il Castello di Praga, non è solo la Cattedrale di San Vito, ma anche il Vecchio Palazzo Reale, la Basilica di San Giorgio con il monastero, l’Istituto delle Nobildonne, il Palazzo Lobkowicz, il Supremo burgravio, la Torre Nera, la Vikárka, la Pinacoteca del Castello di Praga, il Vicolo d’oro, la Torre Bianca, la torre Daliborka, il Fossato dei cervi, il Maneggio del castello di Praga, la Corte dei Leoni, il Belvedere – residenza estiva della regina Anna, la sala della Palla Corda ed anche i giardini del Castello di Praga ed altri monumenti.

Cattedrale di San Vito

La più grande cattedrale di Praga, in cui sono custodite le salme dei re cechi e i gioielli della Corona del Regno boemo, fu costruita durante il regno dell’imperatore Carlo IV al posto della basilica romanica.

La chiesa di San Nicola sulla Piazza del Piccolo Quartiere

Il più importante e vigoroso edificio barocco di Praga fu costruito negli anni 1704-1752 al posto di una vecchia chiesa gotica. Grazie alla magistrale intuizione di suoi creatori – padre e figlio Dientzenhofer – rappresenta non solo la dominante della zona sotto il Castello di Praga, ma anche il baricentro spaziale di tutto il bacino del Quartiere Piccolo. La ricca decorazione interna della chiesa corrisponde con il suo esterno. Spicca soprattutto un enorme affresco sul soffitto e statue di santi e di maestri spirituali. L'organo fu suonato anche da W. A. Mozart.

Il Giardino di Vrtba

Probabilmente il più bel giardino di Praga è stato fondato nella prima metà del 18° secolo.
Fu fatto costruire dal conte Sezima di Vrtba sul terreno ove erano gli ex vigneti del Piccolo Quartiere, dietro un palazzetto sorto al posto di due palazzi. La creazione del giardino fu invece merito di suo nipote Giovanni Giuseppe di Vrtba, che ne commissionò la costruzione all'architetto Francesco Massimiliano Kaňka. Fu lui che intorno al 1720 fece elaborare il progetto, utilizzando pienamente i vantaggi del terreno pendente per la realizzazione del giardino in stile italiano, basato sul sistema assiale e la graduale palificazione delle terrazze, i cui muri di sostegno fungono da base delle svasate statue barocche e vasi, creati dal più grande scultore del barocco boemo Matthias Bernard Braun. La rampa di scale conduce il visitatore sempre più su fino al punto più alto del giardino con una stupenda vista sui tetti dei palazzi e delle case circostanti e su numerose torri del Piccolo Quartiere.

La Torre panoramica di Petřín

Collina Petřín (il nome deriva probabilmente dal latino petra - roccia) da occidente chiude il bacino del Piccolo Quartiere: la sua pendenza è divisa da un muro in pietra in stile gotico, costruito al comando di Carlo IV° (secondo la leggenda al fine di procurare per i praghesi più poveri la sussistenza - da lì il suo nome il Muro della Fame). Nel medioevo vi furono coltivati i vigneti. Nella metà del 19° secolo vi fu fondato il giardino su iniziativa del conte Chotek. In cima alla collina di Petrin ad una altezza di 200 m in occasione dell’Esposizione Universale di Praga nel 1891, fu costruita la torre panoramica in metallo alta 60 metri, una replica della famosa Torre Eiffel. Conducono sulla sua cima 200 gradini, dalla rampa in vetro è ben visibile non solo il Castello di Praga con tutto il bacino ma anche le ampie vicinanze della capitale. I giardini di Petrin, poi in tutte le stagioni richiamano a piacevoli passeggiate.

Loreto

Uno dei luoghi più visitati è Loreto, in origine un luogo di pellegrinaggio, costruito nella prima metà del 17º secolo intorno alla così detta Santa Casa che fece costruire Benigna Lobkovicz come imitazione della famosa Santa Casa di Loreto italiano. Gradualmente attorno a questa rettangolare casa fu costruita la galleria alla quale furono aggiunte le cappelle. Al posto della cappella principale Cristofo e dopo di lui Kilian Ignaz Dientzenhofer costruirono la Chiesa della Natività. Allo stesso tempo fu creata anche la facciata in stile alto barocco che appoggia sulla torre in primo barocco. In essa si trova una delle attrazioni più famose di Praga – il carillon creato da 27 campanelle che ogni ora suonano la canzone mariana „Ti salutiamo mille volte“. Un'altra attrazione del Loreto è la famosa tesoreria contenente una collezione di rari oggetti liturgici, dominata dal ciborio diamantato incastonato con 6500 diamanti.

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